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Capo Colonna

La storia del santuario di Capo Colonna è legata alla storia della colonia greca di Kroton, l'odierna Crotone, fondata alla fine dell'VIII secolo a.C. da un gruppo di Achei. Il Capo era noto nell'antichità come Capo Lacinio, la stessa dea a cui fu dedicato il tempio, ne prese l'appellativo di Lacinia. Oggi è detto Capo Colonna, da ciò che rimane dell'antico edificio sacro. L'immagine della colonna isolata, che si staglia sull'azzurro del mare che si confonde col cielo, unica superstite di una costruzione possente, evocatrice di un passato glorioso, suscita nel visitatore emozioni irripetibili.

Il Santuario della Madonna di Capo Colonna è sicuramente il più importante santuario mariano della città di Crotone. Le sue origini risalgono al 1100-1200. Costruito per opera dei Monaci Basiliani di Salice, il santuario venne nel corso dei secoli più volte distrutto e riedificato.

Ubicata sull'antico promontorio, la Torre di guardia di Capo Nao, meglio conosciuta come Torre Nao, è una struttura difensiva a pianta quadrangolare edificata dagli spagnoli nel XVI secolo allo scopo di rafforzare il sistema difensivo litoraneo, per arginare le frequenti scorrerie delle navi turche. Oggi la Torre Nao ospita al suo interno l'omonimo Antiquarium che raccoglie importanti reperti di archeologia subacquea rinvenuti nei tratti di mare antistanti il promontorio, ricompresi nella Riserva Marina.

Il Parco Archeologico si estende lungo 30 ettari di terreno adibito a scavi. Tra le aree sacre più note dell'intero bacino del Mediterraneo, il celebre Heraion Lakinion ruotava attorno al maestoso santuario dedicato alla dea Hera Lacinia. L'ingresso del Parco è costituito dal Museo Archeologico, struttura a tre padiglioni incassati nel terreno per ridurre l'impatto ambientale, che raccoglie i reperti rinvenuti nell'area di scavo antistante. Un lungo viale alberato conduce alle prime evidenze del Parco Archeologico. Terminato il viale, appare la cinta muraria del VI secolo a.C. rinforzata più tardi dai romani e di cui è ben visibile l'opus reticolatum. Varcando l'ingresso della Via Sacra, si entra nell'area del Santuario di Hera Lacinia, ben protetta dall'ampia cortina muraria rinforzata a nord e a sud da due torri esterne. La zona sacra si articola in due aree orientate ad est, ed attraversate dalla solenne Via Sacra. Di fronte l'ingresso della Via Sacra, sul lato est del promontorio di Capo Colonna è situato il tempio di Hera Lacinia, fiore all'occhiello dell'intero Parco Archeologico. In stile dorico con pianta rettangolare, risale al V secolo a.C. Oggi del maestoso tempio rimane una sola colonna superstite con stilobate, in stile dorico alta 8,5 metri con un poderoso basamento composto su 10 livelli di blocchi squadrati. Nell'area esterna al santuario, ma sempre all'interno del Parco Archeologico, sono stati scavati diversi ambienti domestici, che fanno pensare agli alloggi dei sacerdoti, un balneum termale di epoca romana, ed una villa romana entrambi del III secolo d.C.



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Commenti e suggerimenti dei visitatori:

volterrani alfredo15/06/2014 06:48

Ricordo delle mie gite scolastiche. Stupendo.