Maremma, terra di briganti
Ischia di Castro
Il nostro itinerario parte da Ischia di Castro, un piccolo comune di origine etrusca lungo la strada provinciale 47, pochi chilometri a ovest del Lago di Bolsena. L’edificio più interessante è senza dubbio il Palazzo Ducale, voluto dalla famiglia Farnese e costruito con la collaborazione di Antonio da Sangallo il Giovane, autore anche della pianificazione urbanistica della città medievale, sotto i Farnese. Città distrutta alla metà del XVII secolo per volontà di Papa Innocenzo X. I resti di questo centro sono ancora visibili nel territorio di Ischia di Castro fuori dall’attuale centro abitato. Alcune decorazioni ed elementi architettonici sono conservati al Museo Civico Archeologico “Pietro e Turiddo lotti" che merita una visita perché racconta la storia del territorio dalla Preistoria al Rinascimento.
Valentano
Da Ischia di Castro riprendiamo la SP 47 verso il Lago di Bolsena per raggiungere Valentano. Oltre alla Rocca Farnese, sede di un museo che espone alcune opere di Antonio da Sangallo il Giovane e dove si trova una scala santa della metà del XVIII secolo, meritano una visita, da parte del turista che abbia voglia di scoprire la Tuscia viterbese, la Chiesa Collegiata di San Giovanni, che come la rocca affaccia su Piazza Cavour, la Porta Magenta e il Santuario di Santa Maria della Salute.
Cellere
Da Valentano lungo la Strada Statale 312 raggiungiamo la terza tappa del nostro itinerario è Cellere un comune dalla struttura medievale che ha raggiunto il suo massimo splendore sotto i Farnese, di cui rimane traccia nella meravigliosa Rocca che possiamo visitare in cima al paese. Per accedere al borgo attraversiamo l’antica porta del castello, sormontata dalla torre con l’orologio settecentesco. Ma Cellere è anche la città natale del brigante Domenico Tiburzi e tutto il territorio circostante è stato caratterizzato dal fenomeno del brigantaggio, a cui è dedicato un museo, all’interno dell’ex-mattatoio, che vale davvero la pena visitare per scoprire la storia del brigantaggio e quella di Domenico Tiburzi.
Canino
L’ultima tappa del nostro itinerario è Canino che si raggiunge tornando sulla statale 312 da Cellere. Qui rimangono le tracce della presenza di Luciano Bonaparte, fratello di Napoleone che fu signore della città a partire dal 1814 e qui rimase anche dopo la Restaurazione. Nella Chiesa Collegiata dei Santi Apostoli Giovanni e Andrea possiamo visitare la meravigliosa Cappella della famiglia Bonaparte.
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