Villa di Nerone
Una vasta area del territorio di Subiaco ricca di vegetazione tra i Monti Taleo e Francolano fino a lambire il fiume Aniene: fu in questo scenario che nel 60 d.C. l’imperatore Nerone fece costruire la sua Villa Imperiale i cui resti testimoniano come la zona fosse già apprezzata in epoca romana.
Una splendida dimora quella di Nerone che presumibilmente si estendeva su una superficie di circa 75 ettari, 15 in più della parte scavata di Villa Adriana a Tivoli.
Alla Villa Imperiale si arrivava attraverso la via Sublacense, fatta progettare dallo stesso Nerone, che qui si rifugiava nei periodi caldi dell’anno tra cascate, giochi d’acqua e grotte. Ma nonostante le bellezze naturali e le magnificenze architettoniche della struttura, l’imperatore romano, considerando nefasta la caduta di un fulmine sul tavolo dove stava bancchettando, decise nel 60 d.C. di abbandonarla, tanto che solo durante il regno di Traiano la Villa venne in parte ristrutturata.
Oggi della Villa Imperiale di Nerone è possibile ammirare alcuni resti visibili ai lati della via Sublacense, tra la località Sorricella ed il monastero di Santa Scolastica.
Originariamente il complesso si articolava in nuclei separati, disposti intorno a tre laghetti artificiali creati grazie ad altrettante dighe.
I resti della Villa si articolano in vari settori: in località San Clemente troviamo quelli del settore detto delle Carceri che conserva una cisterna e numerosi ambienti interpretati come bagni e realizzati con mattoni e reticolato.
In età medievale su alcuni ambienti di questo settore della Villa venne costruito uno dei tredici monasteri edificati da San Benedetto e dedicato a San Clemente.
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